La terapia a onde d’urto è una metodica medica assolutamente innovativa nel trattamento di alcune affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico. Si tratta di una vera scoperta per via delle contenute energie impiegate, della semplicità dell’uso, ma soprattutto per i risultati terapeutici nella cura di alcune patologie delle ossa e dei tessuti molli che risultano particolarmente ostiche da risolvere. Da un punto di vista puramente fisico sono impulsi pressori della durata di una frazione di tempo brevissima che generano una forza meccanica diretta, con obiettivo principale la stimolazione dei processi riparativi a livello osseo e la creazione di meccanismi con effetto antinfiammatorio e analgesico nei tessuti molli. In generale stimolano l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione. Sul tessuto osseo, l’onda d’urto favorisce i processi riparativi e stimola le cellule dell’organismo deputate alla formazione di nuovo tessuto osseo. In più, le onde d’urto bloccano recettori specifici coinvolti anch’essi nei sistemi neurologici che portano al dolore.

Indicazioni: In termini di indicazioni terapeutiche le patologie trattate e ormai avvalorate scientificamente sono diverse, nello specifico riguardano tessuti ossei (ritardi di consolidamento, pseudoartrosi, fratture da stress, algoneurodistrofie), patologie dei tessuti molli (condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio, rigidità articolare spalla, gomito, anca, ginocchio, calcificazione e ossificazione) , tendinopatie dei tessuti molli (tendinopatia calcifica di spalla, epicondilite di gomito, tendinite della zampa d’oca, tendinite post-traumatica di ginocchio, del rotuleo, del tendine d’Achille, fascite plantare con sperone calcaneare) riducono le dimensioni della fibrosi che normalmente si crea in fase tardiva dopo uno strappo, rendendola più elastica.

Controindicazioni: Infezione acuta dei tessuti molli/ossa, malattie primarie perniciose, nuclei di accrescimento nel punto focale se si utilizzano energie elevate, malattie della coagulazione del sangue, gravidanza, pazienti con pacemaker, tessuto polmonare nel punto focale, encefalo, midollo spinale, grandi nervi nel punto locale (neurocranio, colonna vertebrale, costole).

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